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Palazzo Güell

  • Ivana
  • 13 apr 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

(1885-1889)



Il palazzo sorge in una stradina laterale della Ramblas, in Carrer Nou de la Rambla, in un lotto molto piccolo 18x22mt, completamente edificato.


Gaudì realizza per questa facciata circa una ventina di disegni per poi rifarsi all'architettura rinascimentale italiana (la nonna di Gaudì era italiana) sempre ovviamente reinterpretandola.

La strada è così stretta che non si può godere di una visuale frontale abbastanza esplicativa.







Vi è un basamento con due ingressi separati: uno pedonale e uno carrabile con una rampa che consentiva l’accesso al piano interrato. Anche in questo caso il cancello del portale di ingresso è abilmente forgiato con la presenza in sommità delle iniziali del committente e dello stemma della Catalogna, tanto caro sia a Gaudì che a Guell, entrambi nazionalisti. Il piano nobile è qui si configura come una sorta di bowindow a forma di “U”, comprendente tre piani nelle due fasce laterali, e due centralmente e sempre centralmente funge da balconcino per il terzo. Il bowindow si presenta in linea con la sobrietà della facciata in pietra che viene interrotta soltanto da una merlettatura, sempre nella stessa pietra.



L’interno di questo palazzo non si sviluppa per solai, bensì si dispone tutto attorno ad un ampio salone centrale coperto da una volta, trattata come fosse un cielo di sera: è blu con dei fori che di giorno lasciano passare punte di luci che ben simulano le stelle, mentre di sera si ottiene lo stesso effetto grazie a delle luci poste negli stessi fori che di giorno lasciano passare la luce. Dall'interno del salone notiamo ciò che la vetrata bowindow rendeva impercettibile da fuori: la struttura portante è in pietra di Montjuich levigata ed è costituita da colonne che reggono archi parabolici.

Vi sono numerosi camini dalla duplice funzione di caloriferi e condotti dell’aria, la cui copiosità si può notare sul terrazzo dato il numero di comignoli fortemente decorati. Se l’esterno è sobrio, l’interno risulta molto studiato: il piano interrato ad esempio, per quanto spoglio, è un ambiente che si disloca tra enormi pilastri, che ricordano i tronchi delle palme e che sorreggono una copertura voltata con un gioco di archi parabolici che fuoriescono dal pilastro alla stregua delle fogliame dell’albero di palma.

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