Barcellona
"Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose,
– conclude –
ci si può spingere a cercare quel che c'è sotto.
Ma la superficie delle cose è inesauribile." [C.I.]
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Breve Storia di Barcellona
Si ritiene che i primi insediamenti di quella che successivamente i romani chiamarono Barcino fossero di ​​origine ibera e risalgano al 300 a.C. . Successivamente si hanno testimonianze di passaggi greci, romani appunto, visigoti, sino all'801 d.C. anno in cui i Franchi ne fecero la capitale del contado di Barcellona.
Subì diversi saccheggi arabi, almeno sino al X secolo, in cui iniziò un periodo di prosperità. Nel 1137 infatti divenne capitale del Principato di Catalogna sotto la guida del re di Aragona. Barcellona iniziò in questo periodo ad ingrandire il proprio porto che divenne uno dei principali del Mediterraneo. Il quartiere Gotico testimonia la prosperità che vi era a partire dal XIII secolo.
Il XIV secolo invece segnò un nuovo periodo di declino che si protrasse a lungo e sfociò nel 1717 con la perdita dell'indipendenza politica a favore dei Borboni di Spagna, guidati da re Filippo V.
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Da visitare...
A metà del XIX sec. Barcellona è nuovamente in una situazione critica. La fiorente attività portuale e l'inizio, seppur in forte ritardo, dell'industrializzazione tessile avevano generato un'incontrollata crescita demografica oltre ogni media europea.
La cinta muraria, imposta da Filippo V nel 1719 con le relative restrizioni (divieto di edificazione nel raggio di 10 km) comprimeva la crescita della città. Gli unici borghi esterni alle mura erano quelli di Barceloneta e Gracia.
Le mura e la Cittadella ( la "stella fortificata" a destra nella foto) erano il segnale evidente del tentativo di controllo politico di Madrid su una città con forti spinte autonomiste che sfociavano spesso in rivolte urbane.
Nel 1854 un improvviso cambiamento del governo centrale consentì la demolizione delle mura richiesta non solo dai gruppi di interesse economico e politico, ma da tutta la popolazione. Nel 1858 venne bandito un concorso per l’ampliamento, a cui partecipano 13 progettisti tra cui l’ing. Ildefonso Cerdà (che redasse tra l'altro il rilievo cartografico). Il concorso fu vinto dall’arch. A. Rovira y Trias, tuttavia già nel 1855 Cerdà insieme al rilievo cartografico presentò al Ministero un suo Piano urbanistico (bypassando il concorso) e questo ricevette l’approvazione governativa.
Nel 1859 il Ministero dei LL.PP. (presso il quale Cerdà godeva di solidi appoggi) emise un’ordinanza che suscitò profonda indignazione imponendo che l’Ensanche dovesse seguire il tracciato di Cerdà.
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Il piano di Cerdà venne rispettato quasi completamente, cosa che è attualmente riscontrabile nella planimetria attuale della città, tra le più particolari del nostro continente.
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